,

Lamborghini LM002: aprì la strada ai SUV

Lamborghini LM002 e Countach

Con il potente motore V12 e la trazione integrale, la Lamborghini LM002 riusciva a superare pendenze del 120% e raggiungeva una velocità massima di 210 km/h.

La Lamborghini LM002 è un fuoristrada unico nel suo genere, prodotto dalla celebre casa automobilistica italiana Lamborghini tra il 1986 e il 1993. Questo modello rappresenta un punto di svolta insolito per la Lamborghini, che fino a quel momento era nota principalmente per le sue auto supersportive ad alte prestazioni, costruite a mano con cura artigianale. Con la LM002, Lamborghini si avventurò in un territorio nuovo, combinando la sua tradizione di prestazioni elevate con la robustezza e la versatilità di un veicolo fuoristrada.

La LM002 non è nata dal nulla. I suoi predecessori furono due veicoli prototipo: il Cheetah e l’LM001. Questi veicoli, sviluppati inizialmente con l’intento di entrare nel mercato militare, utilizzavano motori americani montati posteriormente. Tuttavia, non riuscirono a ottenere il successo sperato. Il Cheetah, in particolare, fu un tentativo fallito di creare un veicolo militare versatile, e l’LM001 non riuscì a risolvere i problemi di maneggevolezza e prestazioni che avevano afflitto il suo predecessore.

L’idea rivoluzionaria di utilizzare un motore Countach V12 montato anteriormente per alimentare la LM001 portò alla creazione della LM002. Questo veicolo segnò una svolta fondamentale, poiché fu il primo dei tre prototipi a entrare in produzione effettiva. La LM002 combinava il potente motore V12 da 5.2 litri, capace di sviluppare circa 450 cavalli, con un telaio robusto e una capacità fuoristrada impressionante. Questo connubio di potenza e versatilità rese la LM002 un veicolo straordinario sia per le strade che per i terreni più impervi.

La LM002, parte della serie di veicoli Lamborghini Militaria, presentava un design imponente e distintivo. Dotata di trazione integrale permanente, pneumatici Pirelli Scorpion appositamente sviluppati per affrontare qualsiasi tipo di terreno, e una carrozzeria in fibra di vetro rinforzata, la LM002 era pronta a sfidare le condizioni più difficili. Gli interni lussuosi, tipici del marchio Lamborghini, non furono sacrificati, offrendo un comfort eccezionale per un veicolo di questo tipo.

Prodotta in soli 328 esemplari, la Lamborghini LM002 rimane una delle creazioni più rare e affascinanti del marchio italiano. Questo fuoristrada ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’automobilismo, non solo per la sua originalità e audacia, ma anche per la sua capacità di combinare lusso, prestazioni e robustezza in un unico veicolo. La LM002 rappresenta un capitolo unico nella storia di Lamborghini, un’azienda che non ha mai smesso di sorprendere e innovare.

Lamborghini LM002
Lamborghini LM002

Storia della “Rambo-Lambo”

Nel 1977, Lamborghini fece il suo ingresso nel settore dei veicoli militari con un prototipo denominato “Cheetah”. Questo veicolo rappresentò un tentativo audace della casa automobilistica italiana, meglio conosciuta per le sue supercar di lusso, di espandere la propria offerta nel campo dei fuoristrada destinati all’esplorazione e alla produzione petrolifera.

Il Cheetah fu sviluppato con un motore Chrysler V8 montato posteriormente, una scelta progettuale che si rivelò problematica per la manovrabilità del veicolo. Nonostante l’ambizioso obiettivo di venderlo a grandi aziende del settore energetico, il Cheetah non riuscì mai a essere testato dalle forze armate statunitensi. L’unico prototipo finito fu dimostrato esclusivamente dal suo progettista, Rodney Pharis, e successivamente venduto a Teledyne Continental Motors da MTI. Attualmente, il prototipo sembra essere ancora negli Stati Uniti.

Il fallimento del Cheetah spinse Lamborghini a sviluppare un secondo prototipo, la LM001. Simile al suo predecessore, la LM001 era equipaggiata con un motore AMC V8. Tuttavia, anche questo modello soffriva di problemi di manovrabilità dovuti al posizionamento posteriore del motore.

Riconoscendo le limitazioni dei precedenti modelli, Lamborghini decise di apportare modifiche sostanziali con la LMA002. Questo nuovo prototipo fu costruito con un telaio completamente nuovo e un motore V12 della Lamborghini Countach montato anteriormente. La riposizione del motore migliorò significativamente la manovrabilità del veicolo, rendendolo più adatto ai terreni difficili.

Dopo numerosi test e modifiche, il prototipo LMA002 ricevette finalmente un numero di serie e divenne il primo LM002. Presentato al pubblico per la prima volta al Salone dell’Auto di Bruxelles nel 1986, l’LM002 fu soprannominato “Rambo-Lambo” per il suo aspetto robusto e potente.

I modelli civili dell’LM002 erano dotati di un pacchetto di lusso completo, che comprendeva finiture in pelle, alzacristalli elettrici oscurati, aria condizionata e uno stereo premium montato su una console sul tetto. Per affrontare le esigenze specifiche degli pneumatici, Lamborghini commissionò a Pirelli la creazione di pneumatici Pirelli Scorpion con un design del battistrada run-flat personalizzato. Questi pneumatici, disponibili in due varianti – uno per uso misto e l’altro per uso su sabbia – potevano essere praticamente sgonfiati senza rischi e sopportavano le condizioni estreme del deserto, il carico pesante e le alte velocità del veicolo.

L’LM002 fu equipaggiato con un serbatoio del carburante da 169 litri (45 galloni statunitensi), che gli garantiva un’autonomia sufficiente per affrontare lunghi percorsi senza frequenti rifornimenti. Per questo la Lamborghini LM002 rappresenta un capitolo straordinario nella storia dell’automobilismo. Dal fallimento iniziale del prototipo Cheetah alla creazione del robusto e lussuoso LM002, Lamborghini dimostrò la sua capacità di innovare e adattarsi a nuove sfide. Questo veicolo fuoristrada, con il suo mix unico di potenza, lusso e capacità off-road, rimane un’icona del design automobilistico e un simbolo dell’audacia ingegneristica di Lamborghini.

Lamborghini LM002 station wagon di Hassanal Bolkiah, sultano del Brunei
Lamborghini LM002 station wagon di Hassanal Bolkiah, sultano del Brunei

Produzione, mercato e cinema

La Lamborghini LM002, conosciuta come il “Rambo-Lambo”, è un veicolo che ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo dei fuoristrada di lusso. Con un totale di 301 esemplari costruiti, questo modello ha rappresentato un esperimento audace e innovativo per Lamborghini.

Degli esemplari prodotti, gli ultimi sessanta costituivano un’edizione speciale denominata LM/American, destinata esclusivamente al mercato degli Stati Uniti. Questi modelli furono presentati per la prima volta al Detroit Auto Show del 1992 e si distinguevano per diverse caratteristiche uniche: cerchi in lega OZ, paraurti cromati, interni speciali e vari badge e finiture aggiuntive. Questa edizione limitata sottolineava l’impegno di Lamborghini a creare veicoli non solo potenti ma anche estremamente lussuosi.

Per gli acquirenti che desideravano ancora più potenza, Lamborghini offriva la possibilità di ordinare il motore V12 marino da 7,2 litri L804, solitamente utilizzato nelle barche a motore offshore di classe 1. Questa opzione elevava ulteriormente le prestazioni del LM002, rendendolo non solo un fuoristrada capace ma anche una macchina dalle prestazioni straordinarie.

La produzione del LM002 fu annunciata terminata nel 1991. Sebbene Lamborghini avesse ricevuto ordini per circa 800 unità, il complicato processo di produzione limitò la capacità dell’azienda di soddisfare questa domanda. La necessità di concentrare risorse su modelli più redditizi portò alla decisione di interrompere la produzione del LM002.

Verso la fine della produzione, Salvatore Diomante, proprietario di un’autofficina torinese, creò una versione “station wagon” unica del LM002 per il Sultano del Brunei. Questo modello personalizzato aveva la zona posteriore racchiusa e il tetto rialzato, aumentando significativamente la capacità interna e offrendo un ulteriore livello di lusso e praticità.

Uno degli LM002 più famosi appartenne a Uday Hussein, figlio di Saddam Hussein. Questo veicolo fu distrutto nel 2004 dall’esercito americano in un test con un’autobomba, sottolineando la robustezza e la notorietà del modello.

La Lamborghini LM002 ha lasciato il segno anche nel mondo dell’intrattenimento. È apparsa in vari film, tra cui “No Holds Barred” (1989), “Toys” (1992) e “Fast & Furious” (2009). Inoltre, è stata presente nel videogioco “Stunts” del 1990, cementando ulteriormente la sua posizione come icona culturale.

Lamborghini LM002 & Motorsport

La Lamborghini LM002, conosciuta per la sua robustezza e potenza, ha visto la creazione di due versioni speciali progettate per partecipare al leggendario Rally Parigi-Dakar. Questi veicoli, uno dipinto di bianco e l’altro di arancione, rappresentano il culmine della dedizione di Lamborghini nel combinare prestazioni estreme con capacità fuoristrada.

Costruita nel 1988, la LM002 bianca fu concepita con l’obiettivo di affrontare una delle gare più difficili del mondo. Per ottimizzare le sue prestazioni, Lamborghini spogliò il veicolo di tutto il peso non necessario, ottenendo così un fuoristrada più leggero e agile. Le sospensioni furono migliorate per affrontare i terreni più impervi e il motore subì modifiche significative, raggiungendo una potenza impressionante di 600 CV (441 kW). Il veicolo fu inoltre equipaggiato con un roll-bar completo, finestrini in plexiglas e attrezzatura GPS, rendendolo un vero e proprio mostro da competizione.

Nonostante questi preparativi, i fondi necessari per iscrivere ufficialmente il veicolo al Rally Parigi-Dakar si esaurirono prima del completamento. Tuttavia, la LM002 bianca non fu mai una semplice esercitazione tecnica: partecipò al Rallye des Pharaons in Egitto e a un’altra competizione in Grecia, entrambe guidate dal famoso pilota Sandro Munari. Queste gare permisero alla LM002 di dimostrare le sue capacità e di lasciare un segno indelebile nel mondo del rally.

Parallelamente, un’altra versione speciale della LM002, dipinta di arancione, fu sviluppata dal World LM Racing Team con sede in Svizzera. Anche questa vettura fu progettata con l’intento di competere nei rally più estremi, portando avanti l’eredità della LM002 come veicolo fuoristrada di lusso e ad alte prestazioni.

Le versioni speciali della Lamborghini LM002 destinate al Rally Parigi-Dakar sono testimonianze dell’ingegnosità e dell’ambizione della casa automobilistica italiana. Sebbene il sogno di partecipare al famoso rally non si sia concretizzato come previsto, queste vetture hanno comunque lasciato un’impronta significativa nel mondo delle competizioni fuoristrada. La combinazione di potenza, innovazione tecnica e design audace che caratterizza la LM002 continua a essere un simbolo dell’impegno di Lamborghini nel superare i limiti delle prestazioni automobilistiche.

Lamborghini LM002 Dakar
Lamborghini LM002 Dakar

Munari e le Lambo della Dakar

Campione del mondo rally con la Stratos, quattro volte in trionfo al Rally di Montecarlo, il “drago”, Sandro Munari, la leggenda delle corse su strada ha anche realizzato forse l’auto da corsa più incredibile del mondo: una gigantesca Lamborghini LM-002 per partecipare alla Parigi Dakar. Una macchina derivata dal modello di serie già di per se incredibile: un colossale fuoristrada realizzato con il motore V12 della Lamborghini Countach, oggi considerato “la mamma” dell’Urus, il nuovo 4×4 che la Lambo si appresta a lanciare.

“E’ stata una delle cose più divertenti della mia vita”, raccontò il Drago. “Dopo le corse, nei 10 anni di lavoro alla Lamborghini, ho avuto la gioia – perché di questo si trattò di dover preparare due LM per la Parigi Dakar. L’idea non nacque da noi, ma da un team francese che ci commissionò la realizzazione di due macchine speciali per correre alla competizione. Come dire di no… Vennero fuori due vere bombe, velocissime. Per metterle a punto avevo fatto dei test durissimi, mi ero infilato a tutta birra nel greto del torrente Taro, vicino Parma, e riuscivo a viaggiare a velocità incredibile sul letto del fiume pieno di giganteschi sassi. Poi avevo provato la Lamborghini su una lunga striscia di sabbia per stabilire quale pressione fosse meglio per andare più forte. Me la ricordo ancora, era 0,8. Bisognava fare tutto di persona perché non esistevano computer, realtà virtuali o altro… Per questo alla fine della messa a punto, decisi di portare questa Lamborghini in un raid in Grecia. Le caratteristiche degli sterrati non erano per niente simili a quelle della Parigi Dakar di allora, ma era l’unica gara dove potevamo iscrivere un fuoristrada del genere, quella specie di mostro che avevo creato… Le prove speciali erano segrete ma si iniziò una prova spettacolare su una spiaggia. Lì feci il miglior tempo assoluto. Era impossibile stare dietro a questa Lamborghini. Poi però le cose cambiarono: nelle altre prove speciali la mastodontica e pesante LM002 non si adattava bene alle strade strette. Ma io e il fido navigatore Mario Mannucci non mollavamo. Eravamo sempre in lotta per le prime posizioni. Iniziò a piovere e la pioggia trasformò le strade in maxi piscine di fango. E la LM-002 con quelle gomme gigantesche era inguidabile: per questa Lamborghini non esistevano gomme strette. Anzi non esistevano proprio altre gomme a parte quelle speciali fatte apposta per questa macchina che – va ricordato – superava ampiamente i 200 orari con una massa di 2400 kg… Erano pneumatici 345/60 R17, impossibili per quelle condizioni. Così ci dovemmo ritirare. Non c’era modo: la macchina in queste condizioni inizia a galleggiare e non si controlla più. E poco dopo successe anche di peggio. Arrivò la brutta notizia che il team che ci aveva commissionato le Lamborghini per la Dakar fallì. Così addio gara”.