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La Camera Arbitrale Internazionale mette in discussione le certificazioni

1973 automotive tour of italy

La questione della certificazione di questi veicoli ha sollevato alcune preoccupazioni e alla fine sono diventate un allarme, lanciato da Rocco Ruggero. Secondo il presidente della Camera Arbitrale Internazionale, attualmente, il Certificato di rilevanza storica e collezionistica verrebbe rilasciato da semplici amatori di federazioni private senza una formazione né titolo.

Nubi nerissime all’orizzonte per molti possessori di auto d’epoca regolarmente riconosciuti, secondo l’attuale giurisprudenza. Fulmini e tuoni che arrivano dal presidente della Camera Arbitrale Internazionale, Rocco Guerriero, che dopo gli episodi giudiziari dell’ultimo anno ha deciso di alzare il coperchio della pentola e metterci il naso dentro. Cosa succede?

Cominciamo dall’inizio della questione, per capire come mai adesso potrebbero svegliarsi interessi economici e politici. Le auto d’epoca, di interesse storico e da collezione, comprese quelle che hanno più di 20 anni, rappresentano un patrimonio nazionale di grande valore. Questi veicoli godono dell’esenzione del bollo e di riduzioni assicurative, riconoscendo il loro valore storico e culturale.

Rocco Guerriero, quale Presidente della Camera Arbitrale Internazionale, dichiara che “nell’attuale mercato delle auto d’epoca sarebbe preferibile propendere per certificatori in possesso di requisiti minimi ben definitivi e soprattutto con un percorso di studi e di specializzazione ben strutturato (ad esempio un corso di alta formazione o un post-laurea), in quanto ad oggi tali certificati sono rilasciati anche – ma non solo – da semplici appassionati. Una maggiore specializzazione dei certificatori riteniamo possa essere una garanzia per i collezionisti e soprattutto andrebbe a prevenire eventuali controversie su beni di enorme valore storico, collezionistico ed economico”.

La necessità di professionisti

Il presidente della Camera Arbitrale Internazionale auspica che venga sanata questa anomalia affidando la certificazione a professionisti. Potrebbe essere una combinazione ma questa richiesta arriva dopo numerose liti giudiziarie promosse da vari proprietari di veicoli storici. Non è un caso se la stessa Camera Arbitrale Internazionale, che conta oltre 1.300 arbitri e periti, ha costituito dal 2022 un’apposita area competente in arbitrati per le controversie sui veicoli d’epoca.

Verifica della storicità delle auto

La Motorizzazione, a cui viene comunicato il rilascio della Certificazione di Storicità di un veicolo, insieme con l’Automobile Club d’Italia, dovrebbe verificare la storicità delle vetture e se tutte possono godere di benefici. Secondo i dati della Motorizzazione a fine 2022, i veicoli con più di 20 anni erano 16.146.684, poco più del 28% del parco circolante, e quelli che hanno la certificazione sul documento di circolazione sono 148.882. Considerando 300 euro a bollo per quasi 150mila vetture e per dieci anni, Se avesse ragione Guerriero si potrebbe parlare di danno erariale e questo potrebbe essere significativo: 45 milioni di euro più interessi ed eventuali danni. Se da un lato si sente la necessità di un sistema di certificazione rigoroso e professionale, dall’altro si evidenzia come le liti nei tribunali stiano dando, come spesso accade in Italia, dei risvolti politici.