,

GP di Svezia 1977, la gara beffa di Mario Andretti

Mario Andretti, GP di Svezia 1971

Il mantenimento del Gran Premio di Svezia nel calendario mondiale fu messo in dubbio. Gli organizzatori affermarono che solo una buona affluenza del pubblico avrebbe potuto far persistere la gara nel calendario. Le 35.000 presenze per la gara della domenica rappresentarono un buon successo di pubblico.

Il Gran Premio di Svezia 1977 rappresentò l’ottava tappa del Campionato mondiale di Formula 1 per la stagione 1977. La corsa si svolse domenica 19 giugno 1977 presso il Circuito di Anderstorp. La vittoria fu conquistata dal pilota francese Jacques Laffite alla guida di una Ligier-Matra. Sul podio giunsero anche il tedesco Jochen Mass su McLaren-Ford Cosworth, che si classificò secondo, e l’argentino Carlos Reutemann su Ferrari, che arrivò terzo. La gara fu particolarmente sfortunata per Mario Andretti.

Alla partenza la testa della gara venne presa da John Watson, seguito da Jody Scheckter e Mario Andretti. L’italoamericano fu però capace di passare sia il sudafricano che il nordirlandese nei primi due giri. Completavano la zona punti James Hunt, Hans-Joachim Stuck e Patrick Depailler.

Nei primi giri le posizioni rimasero invariate, col solo Stuck che venne passato da Depailler, Jochen Mass, Carlos Reutemann e Jacques Laffite. Mentre Andretti comandava la gara, al giro 29 Scheckter colpì la Brabham di Watson. Il primo fu costretto al ritiro, mentre Watson perse diverse posizioni, uscendo dalla zona punti. Ora la classifica vedeva Hunt secondo, seguito da Depailler, Jochen Mass, Jacques Laffite, Carlos Reutemann e Watson. Andretti però, pur comandando la gara, scontava dei problemi alla pompa della benzina, che gli provocavano un consumo anomalo del carburante.

Tra il trentanovesimo giro e il quarantunesimo Laffite passò sia Depailler che Hunt, installandosi al secondo posto dietro a Mario Andretti. Pochi giri dopo anche Mass passò i due. Hunt continuò a perdere posizioni a causa dell’usura degli pneumatici, questo consentì a Watson di tornare in zona punti. Intanto Carlos Reutemann passò anche Depailler, ponendosi al quarto posto, subito dietro Mass.

Andretti a tre giri dal termine fu costretto a una sosta imprevista ai box per un rabbocco di benzina. Vinse così Jacques Laffite per la prima volta in Formula 1; anche per la Ligier e per la Matra, fornitrice del propulsore, si trattò della prima vittoria nel mondiale.

Il Gran Premio del Canada, inizialmente previsto per Mosport Park, doveva essere spostato su un circuito cittadino a Toronto. Tuttavia, l’impossibilità di realizzare il nuovo tracciato portò alla decisione di riportare la gara alla sua sede tradizionale. Per quanto riguarda il Gran Premio del Giappone, programmato inizialmente per il 17 aprile ma poi cancellato, gli organizzatori confermarono che la gara si sarebbe svolta il 23 ottobre, mantenendo come sede il Circuito del Fuji.

Il mantenimento del Gran Premio di Svezia nel calendario mondiale fu messo in dubbio. Gli organizzatori affermarono che solo una buona affluenza del pubblico avrebbe potuto far persistere la gara nel calendario. Le 35.000 presenze per la gara della domenica rappresentarono un buon successo di pubblico.

Lotte annunciate

Per quella gara, la Copersucar-Fittipaldi aveva deciso di riutilizzare il modello FD04. Nel frattempo, la Shadow aveva apportato una modifica temporanea al proprio team di piloti. Riccardo Patrese, impegnato in una competizione del campionato europeo di Formula 2 al Mugello, verrà sostituito dal britannico Jackie Oliver.

Jackie Oliver non era un nome nuovo nel mondo della Formula 1. Con alle spalle 52 gran premi, l’ultimo dei quali disputato nel 1973 al Gran Premio degli USA, sempre con la Shadow, Oliver porta con sé una vasta esperienza. Era uno dei dirigenti del team, Oliver ha già partecipato alla Race of Champions in questa stagione 1977, una gara non valida per il Mondiale, terminando al quinto posto. In quell’occasione, sostituì il pilota titolare Tom Pryce, tragicamente scomparso durante la gara in Sudafrica a Kyalami.

La gara vide anche il debutto del finnico Mikko Kozarowitsky, che corse con una March del team RAM Racing/F&S Properties. Kozarowitsky segnava il ritorno di un pilota finlandese nella massima serie dopo Leo Kinnunen, la cui ultima partecipazione risale al Gran Premio d’Italia del 1974. Arturo Merzario non prenderà parte alla gara, essendo impegnato nella Coppa Florio per vetture sport sull’Autodromo di Pergusa. Anche il pilota danese Jac Nellemann, che si era iscritto come privato al volante di una Penske PC3, non parteciperà alle prove.

Infine, rispetto alla gara precedente, non si iscrisse la British Formula 1 Racing Team, che aveva schierato Bernard de Dryver. Questa decisione riduce il numero di partecipanti rispetto all’ultimo gran premio.

Dalla prove alla gara

Nella prima giornata di prove il migliore fu John Watson su Brabham-Alfa Romeo in 1’25″545, davanti a Jody Scheckter e Mario Andretti. Andretti era stato il più veloce nella sessione della mattina. La giornata fu caratterizzata da temperatura elevata e sole. Durante le prove Emerson Fittipaldi subì la rottura del mozzo della ruota posteriore sinistra: la stessa sfilandosi dalla vettura sfiorò il capo del pilota. Le Ferrari scontarono dei grossi problemi agli pneumatici, tanto che la scuderia chiese alla Goodyear la produzione di nuove gomme. Anche con le gomme nuove, provate nel pomeriggio, la situazione non cambiò.

La sessione del mattino del sabato vide l’arrivo della pioggia, tanto che nessuno dei piloti effettuò dei tentativi. Al pomeriggio invece tornò il sole sul circuito. Mario Andretti conquistò la pole position in 1’25″404, bruciando così Watson, il migliore delle prove del venerdì. In seconda fila s’inserì James Hunt, davanti a Scheckter. Le Ferrari delusero ancora, tanto che Lauda impiegò anche il muletto nel tentativo di migliorarsi, ma senza successo.

Alla partenza la testa della gara venne presa da John Watson, seguito da Jody Scheckter e Mario Andretti. L’italoamericano fu però capace di passare sia il sudafricano che il nordirlandese nei primi due giri. Completavano la zona punti James Hunt, Hans-Joachim Stuck e Patrick Depailler. In un tentativo di sorpasso Gunnar Nilsson toccò la vettura di Depailler, rovinando il musetto della sua Lotus, che lo costrinse ad andare ai box, precipitando così in classifica.

Nei primi giri le posizioni rimasero invariate, col solo Stuck che venne passato da Depailler, Jochen Mass, Carlos Reutemann e Jacques Laffite. Mentre Andretti comandava la gara, si accese la lotta tra Watson e Scheckter. Al giro 29° il sudafricano colpì la Brabham di Watson. Scheckter fu costretto al ritiro, mentre Watson perse diverse posizioni, uscendo dalla zona punti. Ora la classifica vedeva Hunt secondo, seguito da Depailler, Jochen Mass, Jacques Laffite, Carlos Reutemann e Watson.

Tra il trentanovesimo giro e il quarantunesimo Laffite passò sia Depailler che Hunt, installandosi al secondo posto dietro a Mario Andretti. Pochi giri dopo anche Mass passò i due. Hunt continuò a perdere posizioni a causa dell’usura degli pneumatici, fino a quando si fermò al giro 50 per un pit stop. Questo consentì a Watson di tornare in zona punti. Intanto Carlos Reutemann passò anche Depailler, ponendosi al quarto posto, subito dietro Mass.

A tre giri dalla fine, Andretti fu costretto a una sosta imprevista ai box a causa di un malfunzionamento della pompa di pescaggio della benzina, che aveva causato un consumo anomalo del carburante. Questo problema lo aveva obbligato a guidare in modo conservativo per buona parte della gara. Jacques Laffite ne approfittò e vinse così la sua prima gara in Formula 1. Anche per la Ligier e la Matra, che forniva il motore, fu la prima vittoria nel campionato mondiale. Si trattò inoltre della prima vittoria per un pilota francese dal Gran Premio di Monaco del 1972, vinto da Jean-Pierre Beltoise. Jochen Mass e Carlos Reutemann completarono il podio.