,

Aston Martin DP155: la prima e la meno nota

Aston Martin DP155

La Aston Martin DP155, una monoposto costruita sul telaio della celebre DB3S, rappresenta un’evoluzione cruciale nel mondo delle corse automobilistiche. La scelta di adottare il telaio della DB3S non è casuale: la vettura era già ampiamente collaudata e riconosciuta per le sue prestazioni straordinarie.

Nel panorama automobilistico post-bellico, un nome risplende con una luce particolare: Aston Martin DP155. Questa vettura da Gran Premio, frutto delle menti geniali del periodo, si distingue come una delle prime a solcare le piste dopo la Seconda Guerra Mondiale, portando con sé un bagaglio tecnologico e storico di inestimabile valore. La Aston Martin nei Gran Premi?

In effetti, Aston Martin è conosciuta in tutto il mondo per i suoi successi di alto profilo nelle corse automobilistiche di durata, le cosiddette gare endurance Una famosa vittoria assoluta a Le Mans e la terza vittoria consecutiva alla 1.000 km del Nürburgring hanno visto l’Aston Martin incoronata Campione del Mondo nel 1959. Le numerose vittorie di classe a Le Mans partono dal 1931. Numerosi successi di gara e di classe nel corso degli anni hanno consolidato il marchio come uno dei grandi nomi delle gare di endurance.

Meno noti, però, forse, sono i Gran Premi d’Europa dell’Aston Martin e, più tardi, le imprese della Formula 1. Questi potrebbero non essere così famosi, ma sono ugualmente importanti. Infatti, fin dall’inizio dell’attività Aston Martin, fondata da Lionel Martin e Robert Bamford nel 1913 in una piccola officina londinese, la partecipazione agli sport motoristici di alto livello è stata parte integrante dell’etica e dell’identità stessa dell’azienda.

E così, si scopre che la Aston Martin DP155, una monoposto costruita sul telaio della celebre DB3S, rappresenta un’evoluzione cruciale nel mondo delle corse automobilistiche. Perché si tratta della prima vettura da Gran Premio del periodo immediatamente successivo alla fine della Seconda Guerra Mondiale. La scelta di adottare il telaio della DB3S non fu casuale: la vettura era già ampiamente collaudata e riconosciuta per le sue prestazioni straordinarie. Tuttavia, ciò che distingue la DP 155 è il suo motore da 3 litri, nonostante fosse originariamente destinata a montare un propulsore da 2493 cc. Questa scelta audace ha portato a risultati sorprendenti, rendendo la vettura un punto di riferimento nell’epoca d’oro delle corse automobilistiche.

Il palmares della Aston Martin DP155 è un testamento tangibile della sua potenza e affidabilità. Nel 1956, la vettura ha affrontato alcune delle competizioni più impegnative e prestigiose del periodo, dimostrando la sua versatilità e competitività. Nonostante alcune avversità, come la partecipazione solamente alle prove dell’Ardmore 200 GP, la DP 155 si è distinta con prestazioni di rilievo, conquistando il 4º posto alla Lady Wigram Trophy e piazzandosi sul podio al Dunedin 75 Miglia e al Southern Centennial Invercargill. Questi risultati hanno catturato l’attenzione degli appassionati e dei professionisti del settore, consolidando la reputazione della vettura come un’opera d’arte tecnologica in grado di dominare le competizioni.

Ma la storia della Aston Martin DP155 non si esaurisce nei successi degli anni ’50. Attraverso gli anni, la vettura ha subito trasformazioni e rinnovamenti, mantenendo viva la sua eredità e il suo spirito competitivo. Il caso più emblematico è rappresentato dal progetto 131-DB135 UUY 504, inizialmente concepito da Geoffrey Richardson come RRA Special. Questa evoluzione ha visto la DP 155 trasformarsi in una macchina ancora più sofisticata, con l’adozione di tecnologie all’avanguardia come i freni a disco e le molle elicoidali. Anche il motore è stato oggetto di miglioramenti significativi, con l’introduzione di un propulsore Jaguar da 3.4 litri.

Oggi, la DP 155 continua a incantare gli appassionati di corse d’epoca e gli storici dell’automobilismo. Le sue linee eleganti e il suo DNA da competizione la rendono una presenza iconica nelle rievocazioni storiche e nei raduni di auto d’epoca. Ma più di ogni altra cosa, la DP 155 rimane un simbolo di un’epoca gloriosa, un tempo in cui l’innovazione e la passione per la velocità hanno dato vita a opere d’arte su quattro ruote. La sua leggenda vive attraverso le storie raccontate sui circuiti di tutto il mondo, perpetuando un’eredità indelebile che continuerà a ispirare gli amanti delle corse per generazioni a venire.

Geoff Richardson su DP155RRA Spl a Snetterton nel 1957 (Autosport)
Geoff Richardson su DP155RRA Spl a Snetterton nel 1957 (foto Autosport)

Sviluppo e ritardi della DP155

Nel mondo delle corse automobilistiche, ogni dettaglio, ogni decisione può fare la differenza tra la vittoria e la sconfitta. Questa realtà non è sfuggita a David Brown, il visionario dietro il marchio Aston Martin, che, nonostante le risorse limitate e i ritardi imprevisti, perseguì con determinazione il suo sogno di competere nei Gran Premi.

Nel periodo post-bellico, lo sviluppo delle auto sportive aveva monopolizzato le risorse del piccolo reparto competizioni di Brown, ritardando di fatto la realizzazione del suo ambizioso progetto di entrare nel mondo dei Gran Premi. Tuttavia, nel 1953, un annuncio rivoluzionario avrebbe cambiato il corso degli eventi: la Formula 1 sarebbe stata aperta alle vetture da 2,5 litri, non sovralimentate, a partire dal 1954. Questo avvenimento segnò l’inizio di una nuova era per Brown e il suo team.

In autunno del 1953, furono avviati i lavori su una nuova vettura da 2,5 litri, che sarebbe diventata nota come DP155. Progettata con l’intento di competere nei Gran Premi, la DP155 doveva originariamente montare un prototipo sperimentale del motore DB3S, con una cilindrata di 2493 cc. Tuttavia, quando la vettura fu completata nel 1955, si verificò una svolta significativa: la DP155 fu dotata di un motore da 3 litri.

Nonostante i cambiamenti e i ritardi, la Aston Martin DP155 non perse il suo spirito competitivo. Nel 1956, la vettura affrontò le piste di Nuova Zelanda, dimostrando il suo potenziale e la sua versatilità. Sebbene il debutto fosse limitato a poche gare, la DP155 lasciò un’impronta indelebile, piazzandosi sul podio e catturando l’attenzione degli addetti ai lavori.

La storia della DP155 è molto più di una semplice narrazione sulle corse automobilistiche. È una testimonianza della determinazione di un uomo e del suo sogno di portare il marchio Aston Martin al vertice del mondo delle corse. Nonostante gli ostacoli e i ritardi, David Brown non smise mai di credere nel potenziale della DP155 e nel talento del suo team. La vettura rappresentava più di un semplice mezzo di trasporto su quattro ruote: era un simbolo di innovazione, passione e perseveranza.

La DP155 potrebbe non essere entrata nei libri di storia come la vettura dominante dei Gran Premi, ma il suo impatto e il suo significato vanno ben oltre i risultati ottenuti in pista. È un tributo alla resilienza umana, alla creatività e alla voglia di sfidare i limiti del possibile. La DP155 è molto più di una macchina da corsa; è un’icona del coraggio e della determinazione umana che continua a ispirare gli appassionati di corse di tutto il mondo.